
Una guida per le Ville del Miglio d’Oro. Le ville vesuviane. Il miglio d’oro a Ercolano. Itinerario in-possibile lungo la strada regia delle calabrie, è l’ultimo lavoro di Giorgio Cangiano edito da Il Saggio, 2024. Le ville Vesuviane del XVIII sec. analizzate secondo uno schema condiviso, per accompagnare il nostro viaggiatore immaginario lungo un itinerario in-possibile sul territorio ercolanese, dove si concentrano ben 22 di queste dimore tra le più prestigiose dell’intera plaga vesuviana. Una guida ch’è lettura “semplice”, snella, dei singoli edifici con funzione didattica divulgativa, culturale, descrittiva. Lo scopo dell’autore, artista e critico d’arte, da sempre impegnato nella promozione e la valorizzazione del patrimonio artistico ercolanese, è quello di richiamare l’attenzione del lettore, degli appassionati di storia locale invitandoli a riflettere, sulla reale condizione di questi beni.
Si parla di tour, di itinerario in-possibile, chiarisce il prof. Cangiano, perché molti di questi beni sono proprietà privata non accessibili e non visitabili gli interni. A volte neppure più semplicemente accedere ai cortili esterni. La loro fruizione è affidata alla cortesia e alla sensibilità dei singoli proprietari, alla capacità di instaurare un rapporto “contrattuale” con essi. Diverse dimore, infatti, in attesa da anni di ‘urgenti’ lavori di restauro, versano in uno stato pietoso, fatiscenti fino all’inverosimile; transennate perché pericolose per l’incolumità del nostro potenziale visitatore e non solo di questo.
Per coinvolgere il lettore nel ragionamento, si parte dal seppellimento dell’antica Hercvlanevm, a seguito dalla catastrofica eruzione del Vesuvio del ’79 d. C, descritta da Plinio il giovane nelle due lettere inviate a Tacito, al suo ritrovamento avvenuto per circostanze fortuite nel primo decennio del 1700. Si passa poi alla sovrastante Resina, denominazione dalla “città del Monte” conservata fino al 30 marzo del 1969 D.P.R, con cui ne veniva deciso il cambio di toponimo: “da Resina in Ercolano”. La Città moderna che noi tutti, oggi, conosciamo. La seconda parte apre con l’elenco completo delle Ville Vesuviane di Ercolano, accompagnato da una sintesi esplicativa dell’itinerario proposto (Non prescrittivo, diversi altri percorsi sono possibili), accompagnata da una cartina schematica dei luoghi dove sono ubicate le storiche dimore. Segue la descrizione (schede) delle singole ville e palazzi accompagnati dal numero civico e la planimetria che li contraddistingue topograficamente nel territorio comunale. La raccolta chiude con una proposta di sviluppo del possibile utilizzo di uno di questi beni una volta recuperato: il prestigioso complesso monumentale di Villa Favorita su corso Resina, negli ultimi tempi, attenzionato anche dal FAI su segnalazione di un comitato spontaneo cittadino.
Se un bene diviene comune, spiega ancora Cangiano, non è vandalizzato. Un processo culturale che parte da lontano; deve prendere le mosse dai banchi di scuola. Il degrado, spesso, nasce dalla non conoscenza e, in alcuni casi, dall’incapacità di chi è preposto alla gestione e alla sua salvaguardia. Un problema serio, pressante, in cui sono riflessi i valori stessi della società e ne rappresenta lo specchio nella quale una comunità si riconosce. Ercolano, ha il pregio, di annoverare nel suo territorio tesori inestimabili noti nel mondo, sopravvissuti alle trasformazioni prodotte dal passare del tempo. In assenza di un’azione politica efficace, di una funzione educativa di coinvolgimento e partecipazione plurale nella gestione del territorio da parte di chi detiene il governo della città, l’insistenza di problemi atavici irrisolti, crea scollamento, facendo sentire il cittadino sempre più lontano dalle istituzioni.
Conservare e salvaguardare il nostro cospicuo patrimonio architettonico e ambientale, in questo caso, quello delle Ville Vesuviane del XVIII secolo, la tutela di questi immobili, costante impegno da oltre cinquant’anni da parte dell’Ente Ville Vesuviane prima, e Fondazione poi a partire dal 2009, è un compito a cui tutti devono concorrere e partecipare in maniera concreta.