Tutt’altro che dolce la multa dell’Antitrust arrivata sulle scrivanie delle società di Chiara Ferragni e dei più famosi produttori di pandoro. Alla nota influencer è stata comminata una sanzione di un milione e alla Balocco una di 420 mila euro.

Le autorità hanno ritenuto che si sia fatto ricorso a pratiche commerciali scorrette durante l’iniziativa “Pandoro Pink Christmas” . La beneficienza avrebbe funto soltanto da specchietto per le allodole.

I comunicati stampa e le sponsorizzazioni del classico dolce natalizio lasciavano intendere ai consumatori che l’acquisto del pandoro griffato, al prezzo di 9 euro, contribuisse a sostenere la ricerca sull’osteosarcoma e sul sarcoma di Ewing. La cifra incassata però non sarebbe stata devoluta, come dichiarato, all’ospedale Regina Margherita di Torino. Le vendite avrebbero così portato enormi profitti ma soltanto alle tasche di promotori e produttori.

La vicenda ricorda molto un’altra campagna pubblicitaria, quella tenuta in occasione di Pasqua. Nel 2022 sono state pubblicizzate uova di cioccolato firmate Chiara Ferragni, prodotte da Dolci Preziosi, brand del gruppo Cerealitalia. La promozione delle stesse, sembra rispettare il medesimo copione, ma la questione è ancora da accertare, qualora fosse così esiste il concreto rischio di incorrere in un’altra ammenda.

In un video pubblicato sui social la nota influencer cremonese, si scusa e dichiara che devolverà in beneficenza l’intero incasso. Dal canto suo Balocco risponde così alle accuse “prende atto della sanzione comminata, nonostante gli impegni profusi per fornire tutti gli elementi necessari per una corretta ricostruzione del caso” e specifica di lavorare “secondo principi di correttezza e trasparenza, ritiene di non condividere la decisione e si riserva pertanto di agire nelle sedi opportune per tutelare i propri diritti”.

Martina Succoio

(foto da instagram)

Un pensiero su “Il pandoro che costa caro”
  1. Ne sono stati venduti non so quanti. Ma tanti, tanti, tanti. La colpa non è di chi vende la propria immagine o brand perché è questo il loro lavoro. Io do un no a chi vede, e compra.

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