Bilancio positivo per l’Open Day dell’Istituto Comprensivo ‘Ferdinando Palasciano’ di Napoli, che il giorno 13 gennaio ha aperto le porte del plesso di via Padula a famiglie e ragazzi, per presentare le attività e i locali della scuola secondaria di primo grado.
Una giornata all’insegna dell’allegria e dei giovani con le tante attività proposte ed esposte nei diversi laboratori allestiti dai docenti e che hanno visto come protagonisti gli studenti di prima, seconda e terza media.
“E’ importante aprire la scuola al territorio, ma soprattutto è importante aprire la ‘vera’ scuola, presentando alle famiglie quello che realmente si fa, quelle che sono le attività che realmente i ragazzi svolgono durante l’anno, e non facendo quella che io definisco ‘pubblicità ingannevole’.- commenta la Dirigente Maria Luisa Salvia- Noi abbiamo pensato ad una giornata che parta dai ragazzi e sia per i ragazzi”.
Cancelli aperti dalle 10.30 alle 12.30, allora, e tantissimi studenti entusiasti di illustrare le attività svolte nei laboratori di Fuori Classe, Connessioni Digitali, ma anche durante l’anno, nelle ore curriculari: allestiti laboratori di lingue inglese e francese, scienze, geometria, scienze umane e arte.
Ad accogliere le famiglie un concerto per pianola ospitato presso il teatro della scuola e una mostra presepiale, dove sono state esposte le opere preparate dagli stessi ragazzi.
Clima di festa alimentato anche dal torneo di pallavolo, a suon di musica pop e dance, organizzato nella palestra.
“Credo che tutti noi avessimo bisogno di una giornata come questa e lo testimonia la grandissima affluenza che abbiamo avuto e l’interesse dimostrato dalle famiglie.- ci racconta ancora la Dirigente- Credo che i genitori e i ragazzini che si avvicinano a questa scuola siano attirati dal clima di accoglienza che trovano da qui, dall’attenzione che noi abbiamo per i bisogni di tutti gli studenti, non solo quelli formativi, che sicuramente sono in primo piano, ma anche i bisogni umani. Qui famiglie e ragazzi trovano una comunità predisposta all’ascolto e all’accoglienza e credo che, soprattutto dopo la pandemia di Covid-19, si sia sviluppata una nuova consapevolezza e una nuova necessità in questo senso”.
Valentina Orellana