Nel capoluogo flegreo oggi si venera il Santo patrono Procolo, che fu un diacono cristiano che subí il martirio sotto l’impero Diocleziano insieme ai santi Acuzio, Desiderio, Eutiche, Festo, Sossio ed il santo patrono di Napoli, Gennaro. Furono condannati e giustiziati con il rito Della decapitazione presso il Forum vulcani, la Solfatara di Pozzuoli. San procolo si presume sia nato intorno al 273 a Pozzuoli e morto nel 305, ed inizialmente venerato dalla chiesa cattolica il 18 ottobre, a Pozzuoli invece, è ricordato il 16 novembre a seguito del decreto della Sacra Congregazione dei Riti del 10 dicembre 1718 in quanto ad ottobre molti puteolani erano impegnati nei lavori dei campi. Durante questa celebrazione e quella al termine della processione della seconda domenica di maggio al santo patrono viene cantato questo inno con la sua semplice melodia:

«Oh San Procolo protettore,
beato martire del Signore,
alla Vostra gran potenza
ricorriamo con confidenza,
impetrate a questa città
viva fede, ferma speranza e perfetta carità.»

Si ma perché a Pozzuoli è denominato “San Procolino o’ pisciasotto”? Il santo in questione ha meritato tale soprannome, in quanto nella città in cui è santo protettore, nel giorno in cui viene ricordato, tradizione vuole che ci sia sempre la pioggia!

Buon San Procolo, puteolani!

Antonio Maione

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