Sapevate che Pianura è stato Comune autonomo fino al 1926? Nel 1926, il quartiere cessò di essere tale perchè fu inserito nel piano di risanamento assurgendo allo status di quartiere di Napoli così come possiamo notare nell’immagine allegata all’articolo, che mostra, appunto, uno stralcio della Gazzetta Ufficiale del 19 Giugno 1926 che riporta il Decreto Regio che aggrega Pianura ( ma anche i Comuni di Soccavo, Chiaiano e Secondigliano) a Napoli. Successivamente Pianura è stata IV Circoscrizione del capoluogo campano e , poi a partire dal 2005 e a tutt’oggi è parte della IX Municipalità del Comune di Napoli. Ritornando alla storia Wikipedia, citando le fonti, informa che “il villaggio di Pianura, era anticamente denominato Casale Planurii e Villa Planuriae Majoris (dai Registri Angioini dell’Archivio della Zecca di Napoli), sorge a 180 metri di altezza sul livello del mare, appiè di un’altura tufacea nell’estremità nord-est di un antichissimo cratere di un vulcano estinto de’ Campi Flegrei del perimetro di sette chilometri; distante quattro miglia dalla città di Napoli. L’origine del centro abitato risale ad un gruppo di operai addetti alla escavazione, al taglio e al trasporto del piperno, pietra molto dura che è stata ampiamente usata per lastricare le strade di Napoli e dintorni, abbellire i palazzi signorili, compreso i palazzi reali. Il toponimo deriva dal suo territorio pianeggiante circondato da alture” .
Redazione