“La mia denuncia va al sistema”, esordisce così Angela, la mamma di Francesco, ragazzo di Pianura di 16 anni affetto da autismo. Madre e figlio: sono loro che oggi conosceremo, per continuare a dar voce ai ragazzi dell’Associazione del Principe, che costituisce uno degli orgogli pianuresi, emblema di dedizione, forza e tenacia nel lottare per i diritti dei ragazzi dei nostri quartieri affetti da disabilità. Francesco nasce nel 2007, un bambino normale, energico, rapido nell’apprendimento, sotto molti punti di vista più intuitivo degli altri bimbi della sua età, e molti sono i filmati a confermarlo. Finché a 2 anni e 9 mesi ha effettuato il richiamo della trivalente, che sfortunatamente ha dato inizio ad una veloce regressione, come acclarato anche dal medico legale, al quale Angela si è affidata. Francesco ha iniziato a spegnersi e a parlare meno. Le uniche parole che sembrava ricordare erano: “Mamma, papà e Strumentopolo Misterioso”, in quanto Topolino è stato da sempre una sua grande passione. All’epoca gli avvocati sconsigliarono ad Angela di fare causa per ciò che le era capitato, in quanto la Regione Campania blocca, anche in cassazione, cause del genere. Molti l’hanno definita una “mamma frigorifero”, in riferimento ad una teoria ipotizzata, e del tutto falsa, in voga negli anni sessanta, secondo la quale l’autismo scaturisca dalla mancanza di calore materno. Queste e tante altre sono state le ingiustizie, i pregiudizi e l’ignoranza contro cui Angela ha dovuto combattere, appellandosi proprio a quei video, che ritraevano Francesco come un bambino sano ed attivo, prima di quel famigerato vaccino. Ma non si sono arresi e dal 2011 si sono affidati al Dott. Savino, un neuropsichiatra a detta di Angela “ammirevole, di cultura ed umanità”, che ha seguito con delicatezza, tatto e competenza Francesco. “Mio figlio è stato il primo bambino in Europa a sottoporsi all’agopuntura craniale e già dopo la prima seduta i risultati sono stati evidenti”. Dopo un solo anno di cura, i progressi erano alla portata di tutti, e da allora, continuando con le cure omeopatiche, le terapie, lo sport, la musica, ma soprattutto con l’indispensabile supporto dei genitori, oggi Francesco mira alla completa indipendenza. “Il lavoro che c’è dietro mio figlio è immenso, ma devo ammettere che sono stata molto fortunata nell’incontrare persone che hanno saputo accogliere e coinvolgere Francesco, primo tra tutti a livello scolastico”, afferma Angela. “Quello per cui mi batto ogni giorno, invece, è la burocrazia vergognosa, che abbandona le famiglie, costringendole a fare ricorso per far valere qualsiasi loro diritto, e sottostando ad iter assurdi”. La situazione è ben chiara: terapie a pagamento, istituzioni che non si parlano, assenza di operatori, invivibilità della città, a partire dalla difficoltà anche solo ad attraversare la strada. Tutto ciò sembra essere diventato la normalità, ma ci batteremo ogni giorno affinché anche la più piccola conquista per questi ragazzi possa essere portata a casa.
Valeria Mazzaro
Una delle storie di queste grandi donne che combattono per i loro figli e per quelle mamme che non hanno la forza di dare voce alla loro storia